Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

- t)9lerlo mantenere, utilizzar\o ad ogni costo, si v1ene a nuocere alla buona armonia degli altri, e in ta l caso l'eliminazione è necessariu . E tanto più essa è comandata, quanto più l'azione di quel pezzo potrebbe essere utile altrove, laiche persistendo nell'applicazione viziosa, essa nuqce doppiamente. III . Se la politica inglese presenta così deplorabili stranezze, vi sono in Europa molte nazioni, che, ·per quanto non destinate a soggiacere alla stessa sorte a cui, un giorno o \'altro, è serbata la parassita Ingh il terra, non devono per questo esser considerate come meglio ordinate. I governi d'Austria e di Prussia, sebbene a gradi diversi e per ragione del modo onde sono composti, vengono trascinati a praticare una pol itica versatile che l'evento del giorno continuamente modifìca. I governi non possono attendere al la felicità dei popoli che sono chiamati a dirigere, quando questi appartengono a razze eterogenee, diverse di origine, antipatiche di costumi. Che cosa accade, che cosa può acGadere, quando in virtù di trattati,. nati, per così dire, da un accidente, come una battaglia, o una lega di Potenze, vediamo certi diplomatici pretendere d' improntare con una medesima forma, di riunire in uno stesso vaso, di sottoporre alle medesime leggi fis iche e mora li; certi elementi che differiscono tra loro qunnto i popoli nati sotto climi diversi? Una simi le sconnessione, un pasticcio di questa sorte non hanno mai avuto la minima probabilità di durata, e fra gli antichi, come ai nostri giorni ,

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