Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-57MC:Jlgrado i principii liberali ch' ella si vanta di professare nel governo interno, l'Inghilterra non ha mai rifiutato \'alleanza coi governi più tirannici, ogniqualvolta l'ha creduta vantaggiosa a' suoi materiali inte.- ressi. La vita, per così dire, artificiale del popolo inglese, \'obbliga a tradire i propri istinti per non veder declinilre la sua potenza industriale e marittima. Il cambiare di politica sarebbe per lei un suicidio. Non devono quindi sperarsi delle modificazioni nè domandare /delle concessioni a un corpo la cui esistenza dipende dalla debolezza o dal dissolvimento de' suoi rivali. Toglierle l'aria che respira presso gli altri popoli, è come soffocarla ; arrestare il movimento delle sue .arterie, è un provocarne l' apoplessia. Vorrà dirsi per questo che un tale stato di cose è senza rimedio? A Dio non piaccia che così sia. Ne esiste uno, serio, reale, efficace; e la Provvidenza vi ha riparato, permettendo che altre più lontane contrade abbiano appunto deficienza di quel sangue che è causa di pletora per l'Inghilterra, e possano darle in cambio l'aria ond' ella na bisogno per aspirarla co' suoi larghi polmoni. Rinchiude.re l'Inghilterra entro la sua cinta liquida d'Europa, riguardandola unicamente come grande Potenza continentale; impedirle così di continuare nella sua condotta disordinatrice, ristorandola però con investirla del monopolio dei possedimenti lontani ove essa potrà estendersi, fortificarsi, arricchire con la diffusione della civiltà : tali sono i modi che verremo a proporre, quando si tratterà di travedere l'avvenire, che è bene apparecchiare sin d' ora, se voglionsi evi-

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