Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-56nella impossibilità di rispondere affermativamente, c molto meno perentoriamente. È facile il vedere sin da principio di quante restrizioni ciascuno accompagnerà la propria risposta, ammesso sempre che la situazione da 1 noi lamentata possa avere dei fautori. Di temo per altro fin d'ora che l'avversione per l'ordinamento presente dell'Europa non sarà uguale in tutte; converremo ancora che forse , delle cinque Potenze che compongono il tribunale supremo, ne esiste una per la quale è di somma importanza il manlenerlo. Questa Potenza, ciascuno lo vede, è l' Inghilterra, la quale si adopererà sempre e con ogni suo potere a conservare uno statu quo da l quale non può che guadagnare. Lo che. proviene dal non esser l'Europa composta òel solo elemento continentale, ma eziandio dei mari che bagnano le sue rive, che dividono, o piuttosto riuniscono, mercè delle industrie, le sue contrade. Quindi è che per la nazione inglese che ha lungamente posseduto e possiede tuttavia , sebbene meno arroganteménte, la supremazia dei mari, quante più nazioni esisteranno, e per conseguenza quanto maggiori saranno le divisioni tra loro, tanto più sarà ricercata la sua influenza e il suo concorso. L' Inghilterra ha bisogno che l'acqua ~ia torbida per nascopdere il solco dei suoi navigli. Le divisioni sono la sua forza e costituiscono il suo regno ; essa perciò si varrà di tutti gli argomenti di cui oggi può disporre, cioè del peso del suo oro e del numero de' suoi cannoni galleggianti , per trascinare nelle vie retrive i governi deboli o egoisti, che governano unicamente pel propria. utile, senza darsi un pensiero al mondo della felicità dei governati.

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