Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-48- \a prima a chiedere e volere la propria n8zionalità : questo gli è dovuto pel progresso delle idee e delle cose. pei precedenti del 181 5, 183·1. 184·8, per diritto , per giustizia . L' Impero, conoscendo che l'ora della sua seconda tappa è suonata, inaugura una nuova politica. La forza brutale può infiev0lire ; la forza delle idee, non mai. L'espansione di questa , fiacca, logora, distrugge qua- . lunque opposizione. Quanto più questa forza grandeggia, tanto più i suoi nemici le si armano contro, tanto più si rovinano, s'isolano, vacillano: ond' è che allora basta un solo scontro per compire la vittoria . . Questa politica sapiente, avveduta, longanime. politica illuminata, infallibile, non è anche intesa. Gl ' interessi, come i partiti, torcono da lei lo sguardo. Invece di persuade rsi della politica nuova d'espansione dell' idea mediante la pace longanime pet quanto è pm;sibile, paventano una ~guerra improvvisa, universale : eglino soffocherebbero questa politica, se fosse mcn ferma, meno conciliativa, meno longanime, meno fidente, non già nel pensiero del momento, ma nel pensiero indistruttibile, nel cuore incorruttibile della nazione. Non è questo pure un martirio 't XIV. Concludiamo. Sorge un' èra novella. La fede della rivoluzione frnncese. di Napoleone I, della Santa Alleanza nel 1815, del pap'ato nel 1848, di Nopoleone III, si pone già in atto con l' intervento

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