Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

XI. l'ìapoli. La Francia," diploma ticamen te, non ha nulla da dire al re delle Due Sicilie. Se egli avesse avuto per la Francia e per l'Inghilterra la deferenza che queste due na~ zioni erano in dirit to di sperare da lui, specialmente dopo la cessazione della guerra di Crimea e la pace colla Russia, oggi la questione italiana sarebbe sciolta. Al re Ferdinando si può negar tutto, meno la intelligenza, naturale a quei popoli. Alla morte del padre, tutto era in dissoluzio.ne. ·« Mio padre, ha detto il re Ferdinando, era un monaco; io sono un soldato. )> Per esser soldato, se ne procurò i mezzi : prima il denaro, ristorando le finanze ; e, col denaro, le soldatesche, notevoli per disciplina, i cantieri, i porti, le navi . Egli stesso era sempre a cavallo ; poscia sulle navi, per· esercitare le sue soldatesche, i suoi marinai, conoscerne il nome e i falli, uomo per uomo. Gl i si fa rimprovero degli Svizze ri , vergogna per i soldati napoletani , peso· rovinoso per la finanz a. Ma riguardati come necess ità della soggezione in cui si trova quel re verso l'Austria, gli Svizze ri sono sua digni tà, sua vir tù, suo unico segno d' amo re verso la patria . Egli respinge e non vuole a nessun costo l'intervento armato dell 'Austria. Nel1848, costretlo dalla rivoluzione siciliana, dette a Napoli una Costituzione; poco dopo spaventato della demagogia, disgustato delle ambiz ioni dei rivoluzionari, sospese, ma non voll e a nessun costo abolire la Costituzione. Se

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