Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-42non altro ha evitato lo spergiuro. Ma legato all 'Austria da un trattato segreto del 1815, che l'obbliga a uniformarsi al governo del Lombardoveoeto, quand' nnche si rammentasse del suo discorso per la Costituzione, di - nanzi all'Austria non è egli uno schiavo? Per sottrarsi alla rivoluzione, che è inevitabile continuando con tal sistema, gli Svizzeri gli sono necessari, perchè non vuol saperne di Austriaci. Dopo il Congresso di Parigi, la demagogia era dispersa dovunque ; l' ambizione dei rivoluzionari non era più da temere. Se il re Ferdinando avesse seguito i consigli benevoli della Francia e dell'Inghilterra, se anzi le avesse prevenute, rimettendo in vigore la Costituzione, l'Austria non avrebbe potuto mantenersi nel Lombardoveneto. La questione italiana, dinanzi alla minaccia di centosessantami la Napoletani, che, alla voce del re, avrebbero potuto unirsi ai centomila Piemontesi con una trentina di fregate contro Venezia e Trieste, e l'appoggio morale delle Potenze occidentali, la questione italiana sarebbe già sciolta. Ciò che non è stato fatto, potrebbe ancora farsi. L' atto della Santa Alleanza è un obbligo per lui come per le altre Potenze. Non è egli questo per lui un dovere di coscenza, di cui potrebbe finalmente rammentarsi? Di fronte a quest' atto, ogni altro è nullo. Esso è il solo principio in vigore : la fratellanza, l' amore, la fe li cità delle nazioni. Oggi non vi sono da temere, per parte della Francia, intenzioni ostili. Oggi la Francia non è la Repubblica ; è l'Impero, la pace, la mod~razione, il progresso sostenuto da giusti intendimenti e dalla longanimi tà

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