Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

- 32guere i suoi p'opoli, secondo il linguaggio, in mlztont ; dare a ciascun popolo, secondo la nazione, il libero svolgimento della vita ; uoirli tutti in una associazione scambievolmente utile, in quella guisa che, con una associazione somigliante, Napoleone I avrebbe voluto riunire in una sola famiglia tutti i popoli europei. In questo modo, previdente e cristiano, soddisfarà a Dio, e mostrerà veramente d'esserne l' inviato. Così operando, diverrà moderatore di tutte queste nazioni, manterrà tra tutte la giustizia, la corrispondenza di servigi, la benevolenza ; le aiuterà nel loro cammino ; sarà il padre di famiglia che le benedirà; ed egli e i suoi successor.i avranno, per sè e pei loro popoli, la pace durevole che, sola, può nascere dalla buona coscienza del conseguito diritto, dell'adempita giustizia e dell 'onor soddisfatto. Se no, che Francesco Giuseppe ripensi al passato ! Nel 1848 l'Austria, che aggravavasi su tanti popoli, appariva un gigante. Un grido si alzò dal Vaticano, e in brevi giorni, si potè vedere che il piede del gigante era di argilla. Se la rivoluzione non avesse commesso esagerazioni·, o se, in sua vece, una qualche Potenza, in nome della fede giurata nel 1815, avesse domandato il rispetto del diritto, l'esecuzione della giustizia, l' Austria sarebbe ella oggi nel Lombardoveneto e nell'Ungheria? Da una parte, ci sarebbe stata la buona coscienza, la sicurezza, l'accordo; dall'altra il rimorso dei giuramenti violati, le scosse delle insurrezioni, il turbamento dell' animo, la demoralizzazione dell'armata. H coraggio, l'eroismo di pochi individui non conferisce alle soldatesche ciò che la forza dell'opinione toglie loro.

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