Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

• -24zioni la fede che, alla loro causa, ovunque il bisogno si manifesterà , sarà resa giustizia, per dovere di fratellanza, per la effettuazione progressiva del principio che è solo in vigore, per l'alleanza santa della Francia, dell ' Inghilterra, della Sardegna, e speriamo ancora, della Russi a. della Prussia? Non dipende che da lei. Con la neutralità, essa abbandona questa missione alla Francia sola. La Francia non si ritrarrà. Ferma nella fede del suo principio, della sua verità, ne proseguirà la effettuazione ovunque ce ne sarà bisogno, fatta forte dall ' opinione, dall" amore, dalla fiduci(J dei p~poli . La Inghilterra, dallo starsi con le mani a cintola, non ne ricaverebbe alcun vantaggio nè per la sua gloria nè per la grandezza del suo avvenire. L' Inghilterra, con l'esortare amichevolmente la Francia e l'Austria, consigliandole ad acquetare le loro rivalità, non migliora la parte sua, mette in falso la situazione, e colpisce nel vuoto. Lo dirò nuovamente, tra la Francia e l'Austria, non esistono rivalità, ma opposizione di principii. Da una parte vi è · la dimenti- ' ca nza della fede giurata a P<lrigi, 24 settembre 1815, dall'imperatore Frnncesco ; e dall ' altra la coscienza viva che la Francia ne conserva, come di un principio nato sul suo territorio, e che è indispensabile all'accrescimento delle sue relazioni , alla sua prosperità, non che all'allontanamento di nuovi sovvertimenti.Nel1815, quando la Francia voleva conservare alcuni popoli stranieri che non si potevano fondere con lei. l'Inghilterra e i suoi alleati s'impegnarono solenne:rr..ente, per la salute del mondo, per la pace europea, di non depositare !e armi se prima la Francia non avesse dismessa que-

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