Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-23peranche ben determinala la sua politica. Le tergiversaz ion i, le contradizioni de' suoi giornal i ce lo dimostrano . Fedele in mass ima ai principii , la nostra alleata non lo è sempre nelle sue manifestazion i. Suo carattere è l' esser lunga nime, e il non pronunziarsi in modo decisivo se non a compimento di prove, di preparazioni, di pratiche. Checchè ne sia, la Francia ha con la moderazione ricuperato il proprio vigore. Essa non ha mai dimenticala la· verità da lei proclamata, ed oggi più che mai se ne rammenta. La fede, l' onore, la missione che ell a ha fra le nazioni, la impegnano a questo. Essa spera la effettuazione della frate llanza, per la pace du1'evole, per la salute del mondo. Le Potenze che so LLoscrissero i trattati del 1815 hanno giurato questo principio. Non bisogna credere che quella fosse una menzogna, ma un atto di coscienza e di fede. La Francia adunque, di fronte alle agitazioni ital~ane, al timore continuo di rivoluzioni, domanda che, almeno per il momento, venga conservata intatta questa èoscieoza, questa fede, rispetto all'Italia. E questo non è entusiasmo, ma ca lcolo. Napoleone I ha detto : « Il primo sovrano che, in mezzo alla grande m,ischia, c_tbbracce'rà di buona fede la causa dei popoli, si troveTà alla testa di tutta l'Europa, e POTRÀ TENTARE Ciò CHE VORHÀ. >> Abbracciare di buona fede la causa dei popoli, questa è la missione assegnata alla Francia. l\ suo governo non l' abbandonerà ad altri, come nel 18•15. L'Inghilterra vuoi ella associarvisi, aggiun.ger nuova gloria a quella acquistata in Crimea, fortificare nelle na-

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