Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-21si conosce la Francia, l'Inghilterra, la Germania, l'India, ec. ; i suoi governi, ordinariamente almeno, non temono che i loro sudditi vengano a cospirare con queste nazioni : ma si vuole che una provincia sia ignorata datl' altra: per divenire sospetti immediatamente e togliere .affatto la calma ai governanti, basta che gli Italiani si conoscano tra di loro. Di qui \e separazioni. Gli antagon ismi dei vecchi tempi sono spariti. Le divisioni imposte dalla violenza dei governi crescono continuamente. La nazione italiana, che forma UNA SOLA nazione come tutte le altre, secondo il principio stabilito dalla Santa Alleanza, non è tale in effetto. Una Potenza straniera, l'Austria, viola direttamente, spezza con la propria influenza l'integrità del territorio, e fa sì che quasì tutti i governi della Penisola non sono liberi, e che tutti, anche quello del Piemonte, devono violare la proprietà delle nazioni con gravezze esorbitanti, per mantenere questo stato di cose, reso vie più impossibile dall'una parte e dall' altra. Il visconte Castlereagh, invocando il priucipio dell' integrità della proprietà delle nazioni, nel 1815, domanda specialmente per questa Italia, debole e senza appoggio, la restituzione dei quadri, delle statue. degli ornamenti. Nel 1859 gli uomini di Stato dell' Inghilterra, perchè non sia restituita all'Ita lia la proprietà di sè medesima, invocano la fede dei trattati ! Questa, diciamolo francamente, è troppo grande dimenticanza. Dal 1815 e 1848, al 18o9, le idee delle Potenze si son fatte più grette. Nel 181 o, avevasi in mira l' unive1·so, il mondo, la nazione cristiana, l'unica famigli a dei popoli, la loro salute, la loro pace dure-

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