Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-20come princ1p10 solo in vigore, la fratellanza, della cui effettuazione ne fanno un dovere pei popoli e pei governt. Tale è la FEDE da cui sono usciti i trattati del1815 . L'Inghilterra non l'ha tradita . Nel 18q.8 l' Italia vuole l'integrità del suo corpo, la proprietà de ' suoi confini. L'Inghilterra la sostiene. Ma l' idea di nazionalità non era ancora abbastanza matura; le rivoluzioni la complicano, e i sovrani atterriti temono la nazionalità, ne disertano la causa. La PAROLA DI VITA ha grandeggiato; l'idea della nazionalità si è fatta vigorosa. Nel 1S15, e molto tempo ancora dopo quell'epoca, si credeva di vederla nei governi . Da alcuni anni se ne è manifestato il vero segno, e non è più nei governi ma nelle lingue che oggidì si ravvisano le nazionalità. I linguaggi sono la PAROLA DI VITA delle naz ioni. I confini storici, diplomatici delle Potenze possono variare, removersi; i confini che le lingue segnano ai popoli non cambiano mai. Questa idea della nazionalità nella lingua si è impossessata di tutta l'Italia. Dinanzi a questa idea tutti 1 partiti si dileguano, s' inchinano, cooperano. L' Italia per la prima ne solleva la bandier·a, come quella che tra i popoli moderni, ha 1' idioma pil.1 classico, più celebre per i prodigi del genio ; perchè, in Italia, i corpi sociali , i municipii sono più vigorosi, in maggior numero, e più sviluppati che dovunque. I nuovi mezzi di comunicazione spingon già questi corpi a dei mutui slanci di simpatia. Ma dovunque sono impacci : dogane che trattengono ; polizie che spiano ; timori che perseguitano; legislazioni che aggarbugliano. In Italia

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