Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

- 1 1611 diritto, la guida, il dovere dei princ1p1. LA BUONA COSCIENZA Dl ADEMPlRL.A PUÒ SOLA DARE LA PACE DUREYOLE . Le Potenze che sottoscrissero i trattati del Congresso di Vienna vogliono la pace durevole. Quindi è che a questo s' impegnano in FACCIA ALL ' UNIVERSO, in loro proprio nome con le firme personali, con la fede personale al cospetto del mondo; ed invitano a confessare egualmente la verità da loro confessata, tutte le altre Potenze . Napoleone l, a Sant'Elena, ha detto ·che le Potenze che firmarono il Trattato di Vienna avevano presa da lui l'idea della Santa Alleanza dei sovrani e dei popoli . Scopo di questa, egl i ha soggiunto, doveva essere l' associazione, la rigenerazione, la costituzione della gran {amigUa europea. « Il solo GHANDE equilibTio possibile è la agglomerazione, la con(ede1·azione dei grandi popoli . Con questo si aveva il ?·avvicinamento dell'ideale della civiltà; per lui, per la Francia, LA CONQUISTA MORALE DELL'EUROPA. » L' idea non era stata rapita a nessuno ; già i tempi Ja generavano. La pace era un bisogno reso sempre più universale, perchè già crescevano le comunicazioni, le permute, e i popoli si riconoscevano di una sola famiglia. L' idea cattolica, proclamata dal papato, della unica comunione de ll e nazioni, rinasceva ; Napoleone I, mirava a prepararne la effettuazione con un intendimento sociale ; le Potenze segnatarie, - bisogna render loro questa giustizia, - procedevano più avanti. Esse ne fanno un dovere di coscienza per l'adempimento della legge divina, della quale i sovrani si riconoscono essere i delegati, gli esecutori. Nè questo era uno slancio momentaneo, un entusiasmo sconsiderato. La coali-

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