R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

reddito pari a un aesto di quello statunitense, a un 11uarto di quello inglese, a metà di quello francese. L'Italia enumera ancor oggi nell'elenco dei poveri quasi 4 milioni di cittadini e cioè, dopo quasi un secolo cli vita unitaria ha un decimo della popolazione assolutamente privo di risorse e incapace di procurarsele. L'Italia ha oltre quattro deClmi delle famiglie con un reddito al disotto delle n1ille lire al giorno, cioè assai al disotto delle possibilità di soddisfare le necessità elementari di una famiglia di composizione media. Ha un pa• trimonio edilizio in grado di offrire un'abitazione degna di popolazioni civili a solo due terzi dei suoi abitanti e se si va avanti di que• sto passo, l'altro terzo dovrà aspettare ancora esattamente un secolo. L'Italia non riesce a consentire una vita priva di stenti o una me· ritata serenità a due milioni di vecchi pensionati. Infine, non riesce ad abbassare durevolmente la cifra di oltre due milioni di disoccupati, oziosi senza colpa; anzi, non riesce ad accumu.lare il risparmio bastevole a collocare di anno in anno le duecentocinquantamila nuove unità lavorative le quali chiedono di collaborare alla fatica comune. Ma il governo non ha fatto ae non una piccola parte di quello che sarebbe stato possibile per venir gradualmente sanando quella situazione. 11 Governo ha fatto poco e ha fatto male, cioè senza ne&• suna seria preparazione, senza nessun Piano organico a lunga sca• <lenza, esitando, rinviando, inaahbiau<lo, affrontando i singoli pro• blemi. in ordine sparso e con l'acqua alla gola, e permettendo che le grandi potenze economiche e finanziarie rialzassero la testa restaurando il predominio dei propri interessi particolaristici e apesso an• tisociali. Un esempio di questa soggezione del Governo alle oligar• chic capitalistiche ai può vedere nel recente decreto con il quale - prima ancora che fosse approvato dnl Parlamento - il Governo democristiano affidava alla Confindustria H compito di effettuare il censimento delle scorte <li materie prime, compito che avrebbe do• vuto essere attribuito agli organi dello Stato. Il Governo ha fatto, volta a volta, del liberismo e del dirigismo economico, ma spesso a senso unico, e cioè per aecondare le oligarchie monopolistiche 6acri6cando l'interesse generale. Non è ancora stata approvata una legge fiscale la quale accre• sca in misura veramente efficace il reddito dei tributi diretti e trop• po poco è stato fatto per una migliore perequazione tribu1aria, aicchè oggi sono la piccola e media proprietà, la piccola e media indu· stria, il piccolo e medio commercio e tutte le altre categorie di ceti mcdi che sostengono il peso colossale dei tributi; mentre i grandi e medi proprietari, i grandi industriali, i grandi gestori di aziende com• merciali ed imprese affaristiche contribuiscono generalmente in una misura sensibilmente inferiore alla decima parte di quello che loro spetterebbe in ragione dei loro redditi. I tre quarti delle nostre imposte sono indirette, ossia gravano sui consumatori. E non parliamo delle scandalose evasioni fiscali e delle non meno scanda10 B.b oteca Gino Bianco

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