Giuseppe Mazzini - Dubbio e fede

13 anima d'ogni egoismo, collocarsi di fronte, con nn senso religioso dell' importanza decisiva della ricerca, al problema della propria vita, studiare qual sia il più rilev::tnte, il più urgente bisogno degli uomini che gli stanno intorno, poi interrogare le proprie facoltà e adoprarle risolutamente, incessantemente, col pensiero, coll'azione, per tutte le vie che gli sono possibili, al soddisfacimento di quel bisogno. E quell'esame non è da imprendersi coll'analisi che nou può mai rivelar la vita ed è impotente a ogni cosa se non quando è ministra a una sintesi predominante, ma ascoltando le voci del proprio core, concentrando a ... getto sul punto dato tutte le facoltà della mente, coll'intuizione insomma dell'anima amante compresa della solennità della vita. Quando l'anima vostra, o giovani fratelli miei, ha intravveduto la propria missione, seguitela e nulla v'arresti: seguitela fin dove le vostre forze vi danno : seguitela accolti dai vostri contemporanei o fraintesi, benedetti d'amore o visitati dall'odio, forti d'associazione con altri o nella tristissima solitudine che si stende quasi sempre intorno ai Martiri del Pensiero. La via v'è dimostra: siete codardi e tradite il vostro futuro, se non sapete, per delusioni o sciagure, correrla intera. Fortem posce animum, mortis t errore carent'em, Qui spatium vitae extremum inter munera ponat • Naturae, qui ferre queat quoscumque labores, Nesciat irasci, cupiat nihil .......•.. Son versi di Giovenale, che compendiano ciò che noi dovremmo invocare sempre da Dio, ciò che fece Roma signora e benefattrice del mondo. È più filosofia della vita in quei quattro versi d'un nostro antico che non in cinquanta volumi di quei sofisti

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