Discorso di Dionigi Strocchi e canzone di Giovanni Marchetti in onore di ...

o( 20 )o gli concedette potere ri1nanersi nel silenzio, e nella sicurtà de' snoi un1hratili esercizi, e fu tratto picciol tempo fra lo strepito del Foro a~ governo delle pubbliche cose . N o n vieterò , che altri stimi, che in quell' ora si la.sciass~ movere clalla credenza di vedere con gli occhi ptopri alcun vivo e ,s_;empio della cantata virtù di quelli antichi , coi quali la sua mente usava con tanta dirnestichezza. Indi abbandonando la discordata. Italia:; e seguendo la fo~tuna e gl'inviti di q ueì rnonutnenti, la gloria de' quali con lui si partecipa.va, navigò alla volta di Francia, ov~ giugnendo sperimentò verissitno il detto: che agli no mio i dotti è patria ciascun paese , ove non si ignori che cosa sia lettere ed arti . 'frattenuto a condizioni onorevoli, e molto acquistando nella grazia là dove era bello il gradire, fu .con:-- servatore del Museo delle Statue, e pe' liberi suffragi de' suoi Colleghi fu con ese1npio novo del nu1nero di due academie dell' Istituto, dico di quella delle arti e di quella delle lettere. J vi per più rendere riputazione alla sua patria antica nelr' idioma della novella scrisse di tutte le ge1n1ne, che sono nel Museo Francese~ e ragionò

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