Agostino Bertani - Discorso pronunciato al banchetto offfertogli dai suoi elettori ...

-10- · E questo sappiamo dalla Storia, e cel ricorda ancora Mazzin i: che ch iunque tenta distruggere una istituzione prima del tempo, e quando il paese ùeriva moto e vita da essa, non può riesc ire, - e chiunque tenta perpeluare una istituzione col-p ita di morte, tenta cosa impossibile. E perciò noi eccitiamo la vita dovunque accelerandone il moto, esaminandone attenti i sr.gni d'ogn i ùì, pet' tastarne ogn i gio1·no la tempra, pe1· discernere l'ingombro del turgore vitale dalle ecchimosi mortuaric, e per trarnc infine auspici di rimeùi o di requie. Con questi dogmi amplissimi ed infallibili il paetito repubblicano, se tace, non abd ica. Esso si adopera con libera coscienza per· Hbene comune e, se giura un patto bilaterale, e ·onesto mantiene una fedeltà temporanea, se1·ba nel cuore una fede infinita. (apJJlà?-tsi) Fin qui dissi, o signori, per ispiega•·ci fra noi, e pe1·chè gli avversarii e il paese tutti comprendano con quali uomini abbiano che fare. Ed ora vol endo parlarvi dell' avven i1·e non vi dirò pi(ù, come or fa un anno: inoltriamoci nel buio delle eventualità fut ure: e senza ri cordare i li eti sogni, così presto svan iti, di una maggior~nza salda e sicura cui aspirava sei mesi innanzi cadere l'on. 1v1 inghetti- utile nwmento l- (1" larità) vi dirò aperto quali debbano essere i propositi di quella parte de1la Camera, a cui da dici assette anni appartengo, e che con linguaggio piu·1amentare fu detta estcema sinistra, o sinistra radicale. Ma permettetemi , o signori , che riposi per poçhi istanti la mente, che esamina e precorre; e ricordando come si usasse a metà dei lauti pranzi dat·e calma e nuovo tono allo stomàco ingorclamente impegnato col bere il punc alla romana, io pure, pèr riprendee lena e divaga 1·e scherzando, imiti una nuova e piacevole moùa introdotta dall' on. Depreti s, che interruppe a mezzo il suo discorso al bnnchetto di Strade1la per brinùare a Giove Ottimo Massimo; eppe1·ò concedete, che alla mia volta e sempre pe1· qnel1a giustizia dislJ'ibutiYa che ci incalza per· ogni verso,

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