Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

48 TIRANNIDE come I' Inghilterra consentiva allo scisma sotto Arr~go ouavo' come la Francia consentiva alla repubblica soLto Marat, Massimiliaoo Robespierre e 13abeuf. La sola conclusione che può cavarsi dJ questi sinceriss imi conviucimeJJti torinesi e france!:li) è un toccai' cou mano il senso che nel vocabolario di codesti signori si altribui sce alla parola na~ione, che parebbe altrimenti esser sì chiaro. S' inténde un pugno d' impronli e mestalori fazio':)i, che impadroniti si del potere pel' qualunque arte più scellerata, spasimano della rabbia di opprimere e dispoteggiare su i trentaciuque mi lioni al di quà e sui venlitre al di là delle Alpi. Signor si! quel pugno è propriamente la nazione; ed è naturalissimo che esso volesse in Roma la repubblica, come vuole in Francia il socialismo. Almeno si sarà voluta dall'universale la Costituzione? anche per que.;to vi sono dubbi i gravissimi. E quali argomenti si hanno a giudicare che la nazione negli S~ti Ponlìficii fosse impaziente dell'autorità dei Papi, la volesse veder trasfer ita negli avvocati, nei mediconzoli, negli studenti e nei farmaci~li? che .insomma volesse un governo strettamente rappresentativo? Non pal'late del cicalio dei giornali e delle dimostrazioni strepitose del le piazze, perchè io vi darò una risposta che forse non vi aspettate. II cicalio dei giornali e le dimostrazioni strepitose delle piazze ci sono state alla ste~sa maniera per la Hepubblica. Ora se per questa vi parrebbe ridicolo l'appoggiare il volo della nazione sui giornali e sulla sedì'{ione della strada' come questi mezzi medesimi potranno essere con-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==