Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO IL DIRITTO DEI POPOLI 41 zio ne avrebbe aderito ab antico all'elemento stabile nel Principe cui non potrebbe più dismettere; come appunto avendo eletto immediatamente l'elemento mutabile nell' Assemblea , le è forza riconoscere i sensi di questa come proprii, fin che non sia spirato il suo mandato. Ma ad ogni modo anche in questa ipotesi della sovranità nazionale, la quale è appunto 1' ipo• lesi della demagogia) dev'essere la nazionr., non altri che la nazione, a volersi costiluire in questa o in qualunque altra ·maniera; e ciò nei soli casi che p~1ò averne il diritto. L'imporre a lei renitente una forma di governo è oppressione, è tirannide, è alto attentato di lesa maestà sociale : è in somma un assassinare i popoli nell'atto medesimo che i dirilli dei popoli si magnificano e si mettono in cielo. Ol'a , per tornare a Roma ed a Pio IX, negli Stati pontificii fu egli veramente la nazione che volle la repubblica, come finse1· credere il Ministero di Torino e la piccola parte socialista dell'Assemblea f!·ancese? anzi cerco più innanzi: fu veramente la nazione che ne.gli Stati pontificii volle il regime costituzionale? E quanto alla prima inchiesta sulla repubblica, anche il solo dubbio non può essere che sfrontatamenle machiavellesco; e però si dee lasciare a chi Ila tutto il diritto di usar queste arti come merce domestica; ma un uomo leale e ragionevole neppure il dubbio non potrebbe ammetterne sul serio. 11 popolo romano non che voler la repubblica, l'ha consentita come il vian.. dante consente la borsa all'assassino, perchè gli manca o la forza o il coraggio di negarla; l'ha consentita

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