Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO fL· DIRITTO DEI POPOLI 39 la democrazia più di quel che ci fosse la mona1·chia, come pretendeva qualche abate corteggianesco del passato secolo, quando l'adulazione era vile albergatrice delle sole aule dorate; a come pretendevalo il P. Ventura nel 1825. La Chiesa legittima e fedele interprete dell' Evangelio, ha mantenuto lo stessissìrno contegno; e condannando tutti gli abusi del potere, confortando, lodando tutte le virtù generose, è restata in una piena . inditTerenza su questo punto. Si è pensato, si è scritto da tal uni che essa fosse di particolare vincolo le- • gara alle monarchie assolute; ma l'essere stara l'Eurbpa in questi ultimi tempi quasi tutta composta a quella maniera, avrà fatto credere che fosse specialilà di tendenza ciò che era conseguenza necessaria del fatto. Tutta volta dovunque un elemento popolare è stato legittimamente ammesso, la Chiesa lo ha rice· vuto, lo ha benedetto e se n'è anche rall egrata, quand.o lo ha trovato favorevole ai sapranaturali snoi ininteressi. Certo se la Francia repubblicana e l'A n str ia costituzionale compiono la ben cominciala opera di affrancar la Chiesa dalle esig-enze gallicane e dalle servitudini giuseppine, essa guarderà di migliore occhio una repubblica ed una costituzione, che non fe ·~e le Maestà cristianissime ed apostoliche, le quali com.e tutori avari espilavano la eredità della pupilla tradita. Ma questo) come vede ognuno, non è uno spiegar simpatie di preferenza per gli ordini democratici; que· sto è un rallegrarsi delle circostanze e degli uomini che li fec~ro tornare a bene: e chi vonà dire che la Chiesa si dovesse conso lare della repubbl ica france· se nel 93?

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