Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO IL DIRITTO DEI POPOLI 31 sappia meglio uccellarlo; bene inteso che uccella!o ne resta pel danno e pet' le beffe deluso, schiacciato e deriso da quei meùesimi che lo tradirono; salvo sempre il diritto di ricominciar da capo, come prima se ne presenti un nuovo de~tro. Questa strategica, vecchissima al mondo, è stata riprodotta a' dì nostri con qualche successo; ed io ne discorrerò perchè"· mi selllbra opportuna a rilevare un altro carattere della demagogia iraliana, di es!'erc stata •:ioè tiranna ed oppressiva dei popoli , me n tre pm· professava di combattere per le libertà dci popoli ·e pet· affrancarli dal giogo ·della tirannide. Dirò in ispezial gui sa delle cose di Roma per le peculiari condizioni che resero colà più scolpita l' oppressura e la tirannide; e le quali però riusciranno più acconce a rilevare questo nnovo carattere della demagogia, che di ss i sopra. Singolarissime antil ogie ed incoerenze del delitlo! Pretendono alla legiuimità del potere al quanti demagoghi felloni e ribelli contro il potere più legillimo che sia in lena! Pretendono di affrancare un popolo dalla tirannide, tiranneggiandolo appunto quando esso era dalla tirannide più lontano! È ernesto altro che tradire, assassinare i popoli? Questo delitto , che non è menzion ato nei nostri codi ci penali , potrebbe chiamarsi altrimenti che di lesa maestà sociale? Fu gi à da alrri osservato che qnanto al ve race prosperare di un consorzio civil e , l' adot! are u_na forma di governo a preferenza di un'altra fa molto poco, perchè in sostanza ciascuna delle legittime riconosciute fin qui ha ragioni ed esempii di ollimo e di pes-

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