Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO LA LEGITTIMITÀ. DEL POTERE . 33 diè prnova di senno civile e di anti-veggenza, non C!'pOnendo sè ed il suo p.opolo ad nna roin a certa e suprema) che forse si sarebbe dovuto· schivare anche qnando si fo sse lra ltato di un vero diritto. L'ho di~cor so alquanto largamen te, perchè mi sembra questo suggetto contenere nna lezione utilissima per qnella parte d'Italia che ha senno da intenderla e ,·oglia di profittarne. Ma tornando al nostro proposito, si giudichi di che portata siano i richiami della demagogia itali ana contro di Pio IX. E~ sa in una serie st upenda di larghezze, di concessioni e di clemenze non seppe trùvare che il solo rifiuto delfa guerra lombarda per erompere in quei principii di ribellione già meditata da un pezzo, e che ebbe l'nl timo sno compimento pel fatto del Ministero Mamiani. E nondimeno qnel rifinto fu allo rli stretla ginstizia; di civile ~a pienza e di patria carità; e !' C occasionò iT danno di porgere il destro alla sedizione ed alla rivolta, fruttò almeno il vantaggio di avere smascherata una fazione forsennata ed iniqua , Ja quale senza qnel fatto avrebbe forse più lungamcnre abusata la longanime pazienza di un principe degno di popoli e di tempi migliori. Il quale effetto di guardare mascherata la demagogia nostrana, è stato il solo intento che mi ha fatto entrare in questo discorso. Mi sarebbe parnto un :.1bbas· ~are la maesrà pontificate, un offuscare quella luce purissima onde è irrag-gia!o il nome del regnante Pon!efice.,. se avessi credulo aver lui bi ~ogno di apologie, sopr.atlnllo per atti che furono e son tutlavia l' ammirazione del mondo. Il riconoscere la setta prevalu!a

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