Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

32 FELLONIA che sotro tal govemo ~i è dichia·ral.a la più ostile c la più furiosamcnr e ~acri lega contro le cose e le , per~one reJi cr iose. Nella Savo ia pe1· converso, paese d OJ'(llfle, n . univers almrntr~ pac ilìco e tranctnillo , non SI conosce neppnre i 1 notne eli dim·astra'{ioni e di circoli popolari: essa si è·mostrata affezionati ss ima ai suoi religiosi eù all e sue suore ; e quando il di spoti smo volteriano del Parlamento torinese loro ne Ila strap pa ta una parte e la più cara , han reclamato, han prot es tato, bcnchè senza venm successo, come accade in tempi di legale oppress ione. Alla stessa maniera le poche lmp pe pontificie dallo essere stat e tanto tempo l'avvolte nel di sordine e spettatri ci ii1dolenti della rivolta , riu scirono a farsene complici e strumento con una delle più spergiure fell(lllie, onde militare vess illo sia mai slato vitu perato. Luùclovc per contrario le armi napoletane sono sla.te baluardo fermis simo dell'ordine , sicurezza e tranquillità del regno, ed han combattnlo da prodi, dando pruova di un valore a cni nessuna impudenza di ca" lun ui e potrà scemare mai pregio. E ciò appunto perchè, anima te da nn sincero sentimento òi morale, seppe re fin da principio dicliia!'ar si estranrc alla rivolta, e si prof'e ssa rouo pa rate a non prendere altra parte nella sedizione che di reprimerla. Forse mi son o dimoral t) soverchiamente su questo pnnto , recato unicamente a dimostrare, come eziandio prescindendo dal riguardo della giustizia, c mirata la qni sli onc pc! solo lato degli interessi materiali e della probabilità del successo, Pio IX , ricusandos i alla ouena ;, '

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