Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO LA LEGITTlmTÀ. DEL POTERE. 29 zelo nello arringare i popoli c le assemblee; i quali e le qnali aveano per mala ventura preso anche essi lo stesso partito pl'udenz iale; e fralt,wto anima viva non si è mossa. Oh! guardate! era Pio IX che per cene paure rneticolose e lJCI' suggestioni oscurantiste larpa\"a le ali al suo popolo, e ne impl'igionava lo slanc io, quando questo fremeva guerra e bolliva dal desiderio di affrontare i battaglioni teuton ici. Or beue! Pio IX non era in Roma; la repubblica romana, che avrebbe po tuto sgomenta n~ il moudo col solo nome, minacciava tutta truce ùal Campidoglio; c che si è concluso? Il senatus populus (/tte romanus avea aliro da fare; e le cure gravissime di condurre a termine il prestito forzoso, di incarcerare onorandi Vesco\·i e vecchi religiosi, di snidare dai soli tarii .loro clau stri le innocue suore , di Hndere ad eiJI'ei i capi lavori del Vaticano, ùoveano lasciare pochi pen - sieri pee la gnerra lombarda. In sustanza la repubblica che ba voluta la guerra, nou ha fatto uienle d~ più di Pio IX che non la volea! Non è però a preterirsi, per amore di· verità, che il Triumvirato del Campidoglio, vedendo per gli nlt_iroi faHi di Toscana e per l'intervento francese cimentala al supremo rischio la causa ilaliana e della repubblica, ha preso un espediente, che potrebbe esso solo scusare la passa ta inerzia, e che essendo di portentosa efficacia, fa do let· solamente che non ci si sia pensato alquanto prima, ma siasi serbato a queste estremità. Basta! meg li o lardi che mai! È sta to dunque in Roma promulh'alo e dichiarato con solenne plebisci to ad lzoc che il Po è fiume na~ionale. Fallo ciò; vede ognuno

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