Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO LA LEGITTII\IITA DEL POTERE . 19 dei passati torti vi fate a misurare e condannare le · istitur.i on i civili, non ci t·esterà in piedi, non dirò impero , mon~u·chia o principato, ma non ci resterà costituzione, non ci resterà t·epubblica ; c voi avrete il merito di averci resa impossibile ogni co"d izione di vita, meno quella di selvaggio. Ma se pretendete di di· struggere le politiche istituzioni a titolo dei paSsati torti, siate nella prevenzione che l'autorità tempora le ùei Pa pi avrà almeno il privilegio di esser l'ultima, sicco· me qnel la che, quanto al numero ed alla gravità dei torti, non può neppure paragonarsi con qualunque a} tro potere laicale ricordi la storia. Se altri si togliesse la briga di cercare e raccogli ere le vergogne, i vituperi) le enormezze, non dirò delle corti solamente, ma delle assemblee medesime e dei Parlamenti, ne trovrebbe tante, da non credere esagerata questa parola , che dove nei Pontefici fu eccezione il travi amento di qualcuno, tra i poteri laica li è' eccezione trovarne alcuno che non traviasse. E perciocchè tra gli uomini reca stupore non ciò che è consueto, ma ciò che è raro, nn principe virtuoso e santo ha destato pe1· avventura altrettanta maraviglia che un Pontefice men che rettissimo. D' alt1·a parte i traviamenti me1lesi mi che si appuntarono nei Pontefici sono di tal portata, che uno dei peggiori Papi saria passato come un eroe sul t1·ono di Francia, o da Doge in cerli temp i. L'impressione sinistra e quella specie di ·scandalo che se ne prende è effetto della sublime sant ità di quel grado: se si prescinde da que5lo, sfido qualunque erudizione a segnalare nella sto ria una serie o più, o anche 4•V.

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