Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

14 FELLONIA Fino dal principio del quinto secolo ' e precisate 264 anni innanzi alla donaziou di Pipino' S. Ge- men . . lasi o e appresso a lui s. Simmaco, esercitavano t n cerll • casi suprema giurisdizione temporale in Roma, come cosla da Anastasio. t Papa Vigilio proponeva prammatiche all'Imperadore Giustiniano e le olteneva a favor dei Romani. 2 Re Teodato e la Regina Gudelina sol- ' recitavano il Papa ed il senato di Roma a rispondere all ' Imperadore su quesiti di loro politica giurisdizione. 3 Ma soprattutto a legget·e le epistole del Magno Gregorio dit·esti che egli col consiglio e col com.ando governasse quasi tutta la Penisola. Nella leurra a Veloce gli significa di avergli S;Jedito presidio di soldati per inseguire il re Ariulfo, caso mai avesse questi tentato d'invadere la provincia di Roma. 4 Nella leutera a Maurizio ed a Vitaliano fa loro le medesime prescrizioni riguardo al re dei Longobardi per la sicurezza di Roma. 5 In altra intitolata a Gennaro Vescovo di Cagliari lo esorta alla vigilanza contro gli assalitori · della Sardegna; gli notifica di avere spedito un abba te Agilulfo per negoziar della pace, e gli comanda intanto di vegliat·e alla custodia delle mura della ciltà. 6 In altra epistola al clero, al magistrato ed al popolo di Nepi espone di ave1· nominato certo Leonzio a governatore di quella città, e minaccia della sua indignazione i riottosi. 7 In altra diretta alJ' Imperadore apparisce rivestito di piena podestà di creare tdbuni, di comandare alla 3 C 1 ANAST•. Bibl. Monum. Eccl. orient . - 2 Pragm. apud Phif . 5 G ASs to~ . , li b. IO, ep. 19 e 20. - 4 CnEGOR. M. Epistol. li b. l, cp. 29. REG.,hll· Il, ep , 29. - 6 Ili, lib. IX, cp. 84. - 7 lh.lih. 11, cp. 22.

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