Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

XXXVII( AVVERTENZA in quanto si attiene strettamente colla mia materia .. Noi cercavamo, onde fu, che quel malaugurato elemento di errore e di male sia tanto prcvaluto appres-· so di noi? Ora oltre alla infez ione volteriana ell cterod<Ossa della borghesia, io. non credo potcrsene assegna re altra ragione più concludente, che l' ahuso sacri lego fallo . dei principi i cattolici e dei dettami dell' Evangel io. 11 perchè non ho inteso di appuntare nn uomo, ma di censurare una dottrina, e direi anche una scuola clericale, se il clero italia no non avesse dato questo nnovo argomento di quel senno e di quello spi rito veramente religioso che lo ha sempre distinto, non partecipando menomamente a queste utopie democratico-rel igiose, ri puisandole anzi con unanimità maravigliosa e con Yigore. Ammirabile sopratutlo è slalo il contegno del clero n•mano che pure più da ' 'icino ha assistito e quegli scandali, ed a subita più immediata l'influenza della seduzione! Esso è stato fermo come una rupe, non dirò solo alle profane invitazioni del Ventura, ma ·alle minacce ed alle violenze de' satelliti repubblicani. L'encomio con esempio raro e forse anche un ico, non esige la menoma eccezione; e se quanto ai laici della rivo ila, gli stranieri furono i più, quanto agli ecclesiastici, gli stranieri furono i soli. All'animo profondamente addolorato di Pto JX questo contegno del clero di Roma ha dovuto essere un balsamo ed nn conforto! possa esset· non meno un esempio salutare al traviamcnlo laicale; cd innanzi alla giustizia divina possa valere un met·i to di· propiziazione!

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