Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

XXXII AVVERTENZA. ribellione di Vienna, il quale potrebbe dirsi più veramente un encomio della ribellione. Suonava ancora l'aria delle abominevoli orgie notturne, onde si era applaudito al sacro pugnale dell'assassino: tra gli uditori del P. Ventura vi sarà stato certo più d'uno, a cui fumavano ancora le mani del sangue innocente di Pellegrino Rossi; ed il dicitore non avea parole che pet' isfolgorare l'abuso del potere nei p, incipi! non avea una sillaba per supporre almeno possibile l'abuso dei pretesi diJ'ilti del popolo l Quando si giunge a prostituir l' Evangelio a questa guisa, ci stupiremo se oggimai non si trovi altra via da contenere i popoli infelloniti, che le baionette ed il cannone f Fra la schiuma dei rivollosi, colata nella infelice Roma da tutta Europa, ce ne ha parecchi che combatterono sulle barricate di Vienna; ma se il popolo porgesse a quegli eroi la mano a11a scellerata impresa, non ne intese forse, sei mesi or sono, i l panegirico nella casa di Dio? Sarebbe un errore il pensare che le rivoluzioni si facciano dagli Avezzana) dai Guerrazzi e dai Mazzin i; queste furie non proverebbero nulla se non trovassero la materia disposta nella moltitudine; e la mate ria si dispone collo alterarne il senso morale, col falsarne l'idea religiosa, fino a farle reputare un dovere la ri\•olta ed un merito di vita eterna la insurrezione. Ora le idee si guastano colle dottrine; ed il Prete subalpino ed il Chierico regolare siculo, pet· loro e per universale sventura, lo fecero con efficacia non comunale. Senza far paragoni tra le persone, as ... scrisco francamente che alla Italia un paio di Proudhon

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