Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

AVVERtENZA xxv· se·pra d'alle fantasie nazionali, dai detirii patriollici , dai sogni d'ind-ipendenza e di. libertà.; soggetti tutt i· che si prestano mirabilmente alle ispirazioni pagane· ed alle arri·nghe umanistiche, evoclllC dalle scuole a. far compa·rsa sulle piaz·ze. M'a la sustanza è la stessa. che riuscirà agli slessissimi effetti : invasione ci'Oè della eterodossia, che combatte direttament e quanto ci ha di più sa-nto,. di più. augusto e di più salutare nell a moderna Italia cristiana e cattolica. Ci ha- nondimeno un'altra differenza tra noi e la Francia, che è conse- · guenza delle cose esposte. Dove colà il socialismo ha trovato un argine nella borghesia riavutasi, tra no i }ia borghesia traviata non ha trovato ostacolo nella, parte sana, non saprei se pet~ manco di sperienza O· di coraggio civile :: nel popolo poi non ancora corrotto, ha potuto anche trovar qualche appoggio pel pen· siero religi'Oso ,. che da principio essa seppe innestare· al movimento politico con una delle più portentose ipocrisie. Non vi ricorda. delle benedi~ioni cerche con· tanta furia dal Quirinale r Questa è· la seconda osservazione che io pt:omisi per la intellig.enza delle nostt·e presenti condizion'i. . J, più profondi conoseitori dello spirito cattolico pensa-rono e dissero sempre che il pen siero religioso esercitava la più salutare influenza a sedare gli affelli tempestosi della moltitudine ed a rinfrescarne i bollori· delle passioni stemperate. Il maggio•· tradimento che si potesse ordire alla coscienza, alla pace, alla. prosperità di un popolo fu profanare quel pensiero reH· gioso, abusandolo a mantice· potentissimo pet' eccitare 2

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