Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

104 SACRILEGIO vostro Stato . .... sen'{a religione non si vince 1 ! E di fa !lo non si vince~·a! appunto il 23 marzo le armi piemontesi toccavano la suprema e subita sconfitta di Novara! Noi non approviamo it dello, ma segnaliamo il fatto. Gli eretici, gli scismat ici di questi nllimi tre secoli han parlato appunto in quella maniera del Papare. l demagoghi italiani hanno i loro antecedenti, i loro prccessor i ; e mi stupisce come non si siano di· seppellite autorità di tanto momen to! Questo vedere abuso anlievangelico nell'autorità tempo rale dei Papi fu comune ai Va ldcs i, ad Arna ldo da Brescia, a Marsilio da Padova, a Calyino, a Lutero, a Mclantone, a Pietro Martire, ai Centuriatori, a Brenzio, alla feccia in somma degli eretici di tulti i tempi e di tutti i luoghi; singolarmente fu opinione di \Viclcffo, detestala e condannata dal Concilio ecumenico di Co- ~tanza in quella parte che dalla Chiesa fu confermala. Se su queste autorità si fosse appoggiala la moderna demagogia, ci saria st_ato meno impostura, c nella identità de lla illazione si sarebbe avuto nuovo argomento della indentità nei principii . Si è recato il IQmenta rsi che facca il Magno Gregorio delle cure temporali, ontl' era circondato; si è riconlato; l'essersene voluto ritrarre S. Piel' Damiano per \'acare più attesamen!e alle cose celesti, si son riferite le severe parole di S. Bernardo, che ricordava a Papa Eugenio la umiltà cristiana cziandio so tto lo t. LO SMASCKERA'fORE, 23 tnarzo 1819, 11. 66.

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