Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO OL' INTERESSI DELLA CHIESA. 103 in mille guise al man tenimento ed al decoro di quel privi legio nel Vica ri o di Cr isto; si lt'atta di nn sentire non pure giustifica to, ma difeso da tutti i dottori, da tutti i teologi, e nel qua le non sognarono di scorgere neppur l'ombra di sconvenienza gl'innumerevoli Santi) che fior irono lungo ques ti tredici secoli nella Chiesa; si tra tta di un sentire intorno a cni tanti milioni di fede li non mossero il menomo dubbio, anzi trovandolo praticamen te ut ilissimo agli in teressi della Chiesa, se ne mostrarono sempre solleciti e sopramrnodo gelosi. Signori si! questo sentire, questo propriamente è dichiaralo oggi contrario allo spirito del Vangelo dall'avvocato Brofferio, da un prete vituperoso e dalla schiera dei loro aderen ti. Un giornale torinese verso Ja metà di marzo pat·· tando a nome dei suoi consorti protestava, che prima d' ingoiarsi un Papa~re avrebber fatto uno scisma , un'antipapa, sarebbero diventati eretici, t e via dis<:orrendo. Tutto na tura.liss imo c dialettico! resta solo a cercare se questi signori debbano diven tare eretici e scismatici , o non Jo siano già da un pezzo. Ed in questa seconda iporesi la Chiesa e l'Ita lia avrebber forse meno a dolersi dello scisma e dell'eres ia, che non a • rallegrarsi a veder! o con tanta solenni tà promulgato : almeno ci guardiamo in viso e ci conosciamo. Notevolissimo è che il 23 marzo nn a1tro giornale, riferite quelle bestemmie, soggiungeva: Ecco Signor Carlo Alberto, il progresso che fa la religione nel ( LA GAZZETTA DEL POPOLO, 20 marzo , f849, n. 69,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==