Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO GL'INTERESSI DELLA CHIESA. 99 onestato uno scandalo, che la loro coscienza dovea sicuramente riprovare. Non è gl'an male che flllalche migliaio ùi frati e di suore, rei o innocenti che siano, restin ravvolti dalla bufera! se possiamo amica1:· ci la sella gettandole quelle vittime) tanto méglio l un nemico acquetato e un'ombra l.evata. Dicesie così, e così faceste; chi sa che non foste complice della calunnia, mostrando di crederne almcn tanto che bastasse ad onesta re il v~stro contegno? chi sa che non aggrandiste al vostro ed all'altrui occhio qualche umana fralezza della vittima per attenual'e lo scandalo della oppressione? Ma oggi mai dovreste accorgervi pet' un nuovo argomento, che la innocenza e la giustizia non si abbandonano, e molto meno ~i calpestano impunemente. La bufera ingrossò, infuriò , ravvol~e voi, ravvolse tuUi, e pel qualche migliaio di frati e di suore fu fortnna esserne stati ravvolti pc' primi. La persecuzione l'eligiosa, cominciala in Italia coi Gesuiti e conchiusa con Pio IX, è un delitto che peserà degli anni assai sulla sventurata nostra patria; e la cni espiazione ci par cominciata appena colle sconfitte di Custozza e di Novara, coi bombardarneuti di Brescia, di Genova e di .Catania, coi macelli di l\Jessina, coll e tirannidi di Roma e di Toscana, colle lagrime e col sangue che sta strappando l'impune pugnale dell' assassino, co ll ' anenit· trepidissimo che la declinazione morale e religi<•sa dei popoli ci apparecchia. Sappiamo che oggi il maggio1· torto dei Gesuiti e de' ge. suitanti è l'aver troppa ragione: l'umano orgoglio mal si dechina ad una riparazione, che o lo chiari sce 9

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