Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO GL'INTERESSI DELLA CHIESA 93 ·deuza non gli abbandonò al governo ed alla · discrezione dei popoli, scioltisi anch'essi sul loro esempio dalla legge cristiana. In questo scompiglio d'idee e di falli il potere laicale non sta facendo, da tre secoli, che minare sordameute l'ecclesiastico; e la storia delle loro scambievoli attinenze appena è altro che una storia d'invasioni , _di usurpazioni , di soprusi, di soverchierie in tutti i generi; talmente che a mal a pèna si è lasciato intatto alla Chiesa ciò che costitui sce strettamente la sua essenza; ed essa sotto la tutela di qualche Governo cattolico elle la protegge, sospira ·alla scioltezza onde gode in paesi eterodossi che non la conoscono. Le elezioni dei Vescovi, i beni ecclesiastici, le collazioni delle prebende, le materie dei benefizi i, le assoèiazioni religiose, le pubblicazioni di Bolle, le condanne dei libri, le erezioni di Chiese, gli assembramenti dei sinodi, fino le dispense matrimoniali , tutto è stato invaso più o meno bruscamente dalla burocrazia laicale; e le sale del Vaticano videro Ja veneranda canizie di un Pontefice sovrano assediata e minacciata da diplomatici vituperosi, che trascinavanto alla perfine ad orbare la Chiesa d'uno dei più cari suoi presidii, ripagandolc il gran sacrifizio con quel ri so beffardo e con quell' infernale tripudio, che con tanto scandalo è stato riprodotto a' dì nostri. Ora chieggo io ed attendo dal lettore una risposta: se i Governi avendo a fare coi Pontefici, non dirò come inferiori con superiore , ma almeno come uguali con ngnale, pure pretese t· tanto, tanto battagliarono, usurparon tanto; deh l che sarebbe se avessero

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==