Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

88 SAGRILEGIO fed eli' e sulla fronte degli illustri pt·oscrilli e p.rigi?: nier i poserebbe un' aoreola, che fn tante rolle d pru fol (r iòo ornamento dell' iofula pontilicale. D • ., p ~ Cimentate ora agli stessi so pru sr ' ontetlCC romano ; im prigionate o spegnete alla stessa maniera q nella voce suprema; togli ctegli il potere liberamente cf,municare coll' Epi scopato: quale sarà, chieggo io , la condizion d e l!~ Chi esa? non temeremo di rinvertire in nn paio di lustri ai secoli di persecuzione e di sangue ? Le quali consideraz ioni ci debbono frnltare una conseguenza preziosa ugualmente e chiariss ima; e qneg sta è che la independenza del Pontelìce è nella sustanza niente men o che la independenza òella Chiesa; e nell a independ·enza della Chiesa son compromessi i veri ri vel ati, se non in se medesimi, certo nelle loro salutari influenze S'.tlla terra, le qnali derivarono da quei veri, non tanto pel' ciò che ci rivelarono) quanto pet' arcrloci rivelato in maniera independente dalle terrene variazioni e dagli umani capricci. Il pcrchè non credo di esage rare dicendo, che nella temporale sovranità dei .Pontefici si minaccia alla esistenza pubblica e libera del éattolicismo nel mondo, e con esso fJUella esistenza alla vita civile della società. So bene elle questo pensiero non isgomenla aran fallo la dcman-oaia " h o ital ian a; anzi quc.s to è appunto il pensie ro che l'ha incoragg iata all ' opera sacrilega, in quanto essa insidia all a libera esistenza del cattolicismo nel mondo, e vaghegg ia c sospi ra u.na civiltà strettamente pagana. Ma un cattolico lettore, ma nn lettore che quantunque non

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