Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO GL' INT.ERESSI DELLA CHIESA 8l vigore che negli animi non più s'infondeva dal fiero e dall'atroce ùellc persecuzioni. Vede poi ognuno che quel mezzo più tranCJuillo, più naturale, e però più proprio allo stato abituale del mondo,. veniva bellamente ·a sostituire quel primo che, come ,·iolento e rubcsto, potè convenire ai principi i c ne fu la gloria, ma non polea as sere universale c perpetuo. Più grave era il ri schio dalle esigenze, dalle in- 'Vasioni, dalle pretensioni del mondo, il quale ripagantlo di sconoscenza e d'ingiurie i bcneflzii che portara incessantemente dalla Chiesa, avria fatto ogni opera per dominarla. Ed a questo crediamo noi vedere appl·estato dalla Provvidenza i1 rimedio nella civile autonomia, onde fu investito il supremo suo Capo quasi al tem po medesimo che cominciò il pericolo. E si consideri la su preina ri levanza di queste ssa auton o mia~ la qual e pan à certo im portare al mondo un poco· più dell'autonomia italiana, che ha fallo girare tanti cer· veHi c ci ha chiamalo sul capo tante sventure. Il deposito dei veri ri\·elati è il tesoro più prezioso che si possegga dal genere umano; è quelio che di stingue un popolo !Jar!Jaro da un civile; è quello che fa la moderna socielà cristiana tanto ùiversa dall' antica gentilesca; è quello che rende l'Europa tanto su pe ri ore in ogni parte di cultura all'Asia molle, allo stupido africano eù alle orde selvagge delle Americhe e dell' Oceania. Co ~ a singolarissima! che nel mondo pas~ato e nel presente nou si conosca popolo civile, che non fosse o non sia cristiano! e l'essere cri stiano di una · contr ada qualunque, dimora propri,amcute •

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