Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VEI\SO GL'INTERESSI DELLA CHIESA. 77 copi osi, efficar.i ed opportuni, tanto l'azione della Chiesa stessa sarà più vasta, più fruttuosa, e più sicura. Vero è che in certi casi la copia dei mezzi po~ tt·ebbe souo mt diverso, ri spetto tornare pregiudizievole; vero è che la Provvidenza opera talora di per sè sola, senza il presidio di cose esteriori; ma questi sono cas i di eccezione; e noi stabiliamo la teoria generale. E nella teoria generale sarà sempre verissimo, che mezzi più copiosi e più propri i rendono l'azione della Chiesa più ampia e più effic ace; lo stesso sacro rito compiuto sotto le magnifiche volte del Vaticano v'ispirerà più solenni sen si, che non in umile cappellina ; appun to come un saterdote che ha altronde as sicurato il suo ·sustentamento, può vacare all' qpera di evangelizzare con più pienezza, che non potrebbe se aves se a vivere delle sue fati che. Di qui può vedersi l'intima ragione di quella gat·a e diciam meglio di quel la lotta che, corpinciata cogl' inizi i della · Chies.a, si è venuto continuando Ono a' dì nostri, e non avrà termine che colla fine del tempo. Da una parte voi scorgete ·la provvidenza operosissima, islancabile a multiplicare, a crescere, ad universaleggiare i mezz i esteriori per la operazion della Chiesa; dall'altra i nemici di questa a cOt!Jbatterli, a restringerli , a distruggel'li; e con tanto mag~ giore impeto ed ostina,tezza , quanto i mezzi erano più efficaci ed universali) convinti siccome sono che così ne <Jvrebbero scemata o debilitala l'azione; forse anche speranzosi che l'avrebbero annullata. Ove si combattè a viso aperto, fu detto che si negavano i mezzi,

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