Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

74 SACRILEGIO l'autorità temporale dei Papi ci avrebbe porto il destro di riconoscere la demagogia eziandio sotto il riguardo religioso, srrappandole quella maschera d'ipocrisia che già essa rrtedesima coi suoi eccessi si ha mezzo st racciata dal volto. Essendo la temporale autorità dei Pontefici nn ' apparrenenza della callolica Chiesa, essendo forse il più valevole presidio esteriore che la Provvidenza ha appal'ecchialo al decoro cd alla indipendenza della Chiesa stessa, fu impossibile che si attentasse a quell' autorità pontificale senza farsi reo di enorme sacri legio ) senza dichiaral'si ostile agl'interessi più vita li del cat~ tolicismo, senza volere, qnanto è da sè , 01·bare la Chiesa di qnel decoro, ed il vero rivela to di quella sovrana guarentigia pe1· la sua indepcndenza tra gli uomini . Ad nn animo che avesse senso di religione e di fede, quei danni e quei rischi della Chiesa dovrebbero ~ssere più che bastevoli per atterirlo da un somigliante attenlalo: un animo che non ha fede potrebbe non curarsene e non trovare particolari ragi oni per impensierirsi della caduta di Pio IX, più che di quella di Leopoldo II, o del Duca di ,Modena. Che se non vi fosse solo manco di fede , ma vi fosse odio profondo e rancore invecchiato contro la Chiesa di Cristo, alJora quei motivi medesimi di decoro e d'indipendenza che ne atterirebbero un sincero cattolico, sarebbero essi medesimi ad ingaggiare la schiera ostile ad un barragliare più fiero e più contumace. È manifesto che per questi ultimi ogni scrivere, ogni parlare tornerebbe inutile; e le dimostt·azioni ed '

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