Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO IL DIRITTO DEl PO'POLL 65 E qnanto al la pat'te morale, non oredo che alcuno vorrà chiamarlo in òopbio. I mezzi di cruesta e~senùo strettamente cri stiani e cattolici, nessnn paese polrPbbe paragonarsi con quello che n'è il centro, il' modello ed il dispensatore a tu l ti gli altr i. Ci era fede, ci era istruz ione religiosa, ci e!'ano mezzi innumerevoli per la cultura ùclle anime ; e se oggi se ne trova enor~ ·mcmente scaduta, se ne ha tutta la obbligazione alla sella demagogica, che sotto pretesto di rigenerare qnei popoli, ne ha alterato per guisa il sense religi oso e morale, da qnasi togliere ogni speranza di farne li ria- ,·err: danni più lagrimevoli e men forse riparabili di quello che sia lo sperpero vandalico dei capolavori dt!ll'Urbinate e del Cellini. Quanto ad istruzi on po· pòlare, che fa parte della morale coltnra , io dopo un attento esame sui \'ari luoghi , po trei sfìdare qualunque volesse provarcisi a mostrarmi uno Stalo della Pt>- nisola che per ctucslo rispetto si trovasse innanzi a quei del Pontefice. In ciò la condizi one d' llalia era per tutto nn solto sopra la stessa : leggi c regolamenti burocratici più minnziosi trovavansi nel Lombardo-Veneto; men provvisto n' era il Regno : quanto al fallo Ja sola Toscana potea dirsi alquanto più inoltrata, e ciò meno per le cure special i ùel Governo , che pe1· J' ind0le soprammodo gentile e docili ss ima di quel paese. Il perchè se ci ha pe1· questo rispetto alcuna inferiorità degli Stati pontifìcii verso qualche altra nazione, quella era ed è comune a lutla la Penisola: e quindi dee avere spiegazione universa le, senza che se ne possa recare la colpa alle specialità del Governo ' •• .,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==