Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

AVVERTENZA . XI può fé:11lire; in quanto il subbietlo sempre e in tutti i casi è sanabile. Se la Italia è entrata, come dicemmo, nella sna convalescenza, avremmo certo ùi che raliegrarci, essemlone usciti con appena un venti mesi di palpiti e di sventure: profonde a vero dire, inesanste, vergognose; ma· che pott·ebbero nondimeno fruttarci un emolumento preziosissimo da assicurarci un intero ristabilimento, da farci entrare in una via di prosperità e di pace, da cessare il rischio di una ricaduta. Co~ì ci porteremmo come uomini che sanno dalle calarnilù passate cogliere istruzioni e precetti da gorernarsi pe1· l'avvenire. E sapete onde devonsi prender le mosse a questo desiderato ristabilimento? dalla diagnosi direbbero i maestri dell'arte salutare: dal cono~cere profondamente il morbo e le sue cagioni) dico io alquanto più chiaramente. È stato certo un elemento ostile che si è traforato nella nostra Società, che ne ha alterato il senso, ne ha travolta la ,·ed uta, ne ba troncato i nervi e ne ha tentato lo sterminio; certo per esso non è restato che non siasi compiuto. Questo elemento più dalla forza delle cose che pet· nostra azione; più pet~ la propria forsennatezza che per altrui contrasto vinto) ma non ispento o domo, sta per ritirarsi alquanto dalla nefJnda impresa, per tornal'vi come tosto si sarà ristorato della sconfitta. Ora dallo averlo gnardato itl viso per tanto tempo, lo abbiam noi conosciuto abba- ~tanza? d:tlla schifosa nudità, in che, stracciatosi al fin di ùosso ogni Yelo e strappatasi ogni ·maschera, ci si

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