Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

VERSO IL DI-RITTO DEI POPOLI. 6t sfoggiate, cupidigie inesauste, e soprattnllo quel met- - tere le armi spirituali al servigio di terreni interessi , quel fa1· delle somme €hiavi . signacolo in vessillo Che contro i battezzali comballesse. Non è di questo luogo mostrare che ci avesse di reale, che di stranamente esagerato in que!\ti richiami: voglio solamente segnalare all'attenzione del mio lettore, che i richiami non nsciv<tno da qt1esto giro di relazioni esterne ,. e dell'nso profano che supponeasi delle cose spirituali. Cominciate, se vi piace, dalle furie di Arnaldo ùa Brescia, passate alle ire ghibelline dell'A· Jighieri, alla declamazione petrarchesca, alle fanatic!Je aringhe del Savonarola, scendete perfino alle bieche, insinuazioni del Gian none e del Sarpi, voi ci troverete propriamente questo. L'interno reggimento dei Pontefici non fu mai in voce di dispotico e di oscurantismo ; esso anzi portò sempre lode di temperato, di pacifico e di paterno; e i suoi avversarii eran paghi ad appuntarne, siccome dissi) le sue relazioni e le sue ingerenze cogli altri Stati. Di che era necessario a seguire che, finite quelle relazioni ed ingerenze cogli altri Stati per le cangiate condizioni della politica europea, avreb· be1· dovuto aver fine quelle invettive. Ma esse nondimeno sono sta te instaurate con maggior foga, ed hanno novellamente investito lo spirito , la tendenza del governo pontificio, prenùendone il destro da un concetto falsato d' incivi lirnento, secondo il quale gli Stati del Pontefice doveansi trovare alla coda delle nazi oni

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