Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

'VERSO IL DIRITTO DEI POPOLI. 57 sti tribunali di bene altra autorità, che nn Parlamento ed una Camera, cui la scaltrezza ministeriale può tanto agevolmente comperare e 1·eggere col favore o colla l pecnnia. Insomma ove sia parola del principio cristiano onde dovrebb' essere animato qualunque depositario del potere, ove tratlisi delle guarentigie che può desiderare un popolo per assicurarsi che il depositario del potere non ne vorrà abusare a proprio profitto in detrimento dei suoi suggelli, l'autorità temporale dei Pontefici è circondata di tali presidii e di sì calde sicnrtà, che solo il non capirle può farne desiderare sul serio delle più efficaci. Il volere il bene ci sembra in essi nna conseguenza immancabile della loro condi· zione, una necessità morale, che dove nei suoi effetti non esca dall' ordinatio, starei per dire che loro ne tog·lie il merito. Concedo che talora potrebbero non conosce1·e il bene ed il meglio; concedo che potrebbero ingannarsi, sovrattntto pe1· un riserbo che si esagera talvolta dalla medesima volontà del bene ; ma i consigli ond' è ai nlato, ma soprattutto quelJa Consulta, ideata con tanta sapienza dal nono Pio , rendevano agevolissimo far giungere agli orecchi del Principe i bisogni, i desiderii dei popoli , non meno che i frulli del senno nazionale; e noi ci avvisiamo che i Pontefici son taH governanti, che per volere il ben~ non hanno uopo che di conos.-:erlo. Non so che starà pensando il letto1·e di queste con- ~iderazioni; ma cet·to lo avrò fatto increscere bonamente di me e della mia semplici là a recare queste con-

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