Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

LA REl>UBl3LICA ROMANA 45 il loro oro potrebbero ritrovarlo; ma la solenne dimostrazione dell' accecamento e della pochezza di quelle intelligenze così sicure di se stesse, così astute, così sottili, e tutto ad un tratto, si miserabili, spezzate in un ora, rovesciate per l' evidenza dal loro meschino piedesta1lo: come perdonare una caduta tanto mostruosa e solenne in faccia agli uomini dei quali pretendevano esser i consiglieri ed i salvatori? Per un uomo che, di mezzo al tumultuare dei partiti, cerca pensare, il segno più evidente che la rivoluzione continua, è il vedere stabilito fra quegli stessi che s' imaginano combatterlo, il disordine morale: lo spirito rivoluzionario è così poco abbatuto, che in nessun luogo si mostra più audace quanto fra suoi nemici. Uomini di buona fede, ditemi un poco come intendiate voi stabilire l'ordine rovesciando tutte le nozioni della coscienza umana, e salvare Ja società appoggiandola sulla negazione stessa del diritto sociale; la nazionalità. distrutta, la religione presa per maschera, la via aperta all'invasione, un' assemblea nazionale liberamente eletta e dispersa dalla sciabola, una guerra r eligiosa senza fede, una crociata senza Cristo, e per risultato la libertà dei culti che ristabili sce l' auto-da-fè d' una nazionalità amica. Voi volete riparare il disordine morale, ma dov'è questo disordine se non in ciò che voi fate? Mettere le sue azioni in piena contraddizione con

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