Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

• 42 LA CROCIATA CONTRO libertà 1noderata. Non erano queste cose altro che macchine e congegni di un assedio contro la coscienza e la ragione pubblica. Terminato l'assedio è accordato un istante alla verità. Il principe è restaurato, senza altra condizione che il suo buon piacere; tale è la nuova fase della nostra spedizione. Per primo pegno, una assemblea nazionale vien disciolta dal diritto t1ella sc.iabola; una baionetta rovescia l'urna del suffragio universale, una nazionalità muore: noi cantiamo un Te Deum, e tutto è finito. E così termina questa lunga via sotterranea di sottigliezze striscianti, di parole coperte di tranelli parlamentari, di promesse oblique, che mi fu mestieri percorrere fin qua. Eccola finalmente sfuggir loro di bocca la cinica confessione che, io non ne dubitava, <lovea trovarsi al fondo di tutte queste brutture. Restaurazione l1el potere teocratico, diritto divino senza garanzie, assolutismo della ~ciabola e del pastorale, restaurazione del 1815 senza Carta. Ecco in premio del suo sangue e del sangue dei nostri soldati il dono repubblicano che noi facciamo all' Italia. Oggi che il colpo è riuscito, lo confessiamo. Il fatto è consumato. Ragionate ora c1 uan lo vi pare sui morti. Di fronte a questo dispregio della coscienza umana, una cosa comincia a spaventarmi; ed è n vedere i difensori della società attuale trincerarsi sul terreno che essi stessi lavorarono a

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==