Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

L{t Franeia ritnrnttntlo al (1ir;tto har!J:1.rieo, non s"tnbr·rt dessa una di qu01le wnsnrat0 di alto. li- •Yila!l·~·io m:'tndata atl abdicare in un chiostro? Chi :':) ·-·- l! (l. fatto dunque cadere i snoi capelli sotto le c0soic? H.idotti all o stretto da assurdità sopr3. assnt'di1~ , oslinat.i tnttavia a nn. scon deco la vera, l' unicn. rfl.n·i ono della spmliJ.:ionc, fin iseo no ro l o d .i rei: Ecco il nosl ro secreto, vogliamo, <li viYa -forza, entrare in H.orna per prevr.nini gli Anst.riaci; c ho l' q nanto dire, ritornando diritto :dia hrtrlJarie, ossi bombarderanno h capitale dell' Iia.lia, non come pensaYamo noi Bell' intcrcssD di nn principio , di una cau~~ a difcnllore, ·ma unicamente e semplic.emcnte perchè conYirno a loro. Prc~ndono su di un popolo il dieìtto di primo occupante o lo trattano come cosa inanimata; la loro ultima parola è dì negare ogni diritto, ogni eoscienza. Chiunque possiede la fot·za sul suo vicino, ne usi. Il punto rho importa è d' allrettarsi. Arrivar pr0sto, o colpire primi, è questo il nuovo diritto delle genti. Ecco qnPl che ne fanno costoro delle leggi eterne della coscienza nmana, ed è in nome del rispetto della sodPià che essi rovesciano dalla hasc il principio stesso della società o dell' umanità. l barbar-i che nei secoli XV c XVI invasero l' ltalia vantavano r~lrneno non so qual dir·itto di eredità. Vogliono, essi dicono, giungere a vanti agli Aus1riari snl r::t<laYrro d01l' Italia. E eh(• m' irnporla

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==