Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

')·) •),..; L.\. GH.OCL\TA L'O;\TlW fatto i tormeni atori , è, nel secolo XIX, spr•U acolo aff~1Uo n no vo, c IJen adatto per riccmc1nisiare le 0ninw. Il rogo che si spense per g l' indiYid ui, si riacccn(l c por una nazione. L' .A.u stria iiene le tana glie, la Spagna versa la pece, Napoli brucia i piedi nel braciere, la Francia ne disloca lo membra. Ascoltato, come l'insegna il manual e della inquisizione, i lament i cl el pazi cn te, dalla Brenta fino al Tevere: l\liseri cor cl ia ! Sono c ristiani? Che cosa han fatto loro q twgli uomini e quell e piet r e? Qnando, di eci anni fa, noi most rammo lo spirito clericale che cominciaYa di n uovo ad invaclet·o la Francia, in luogo dello spiri to 1'0 - Jigioso, i politici dalla vista Ju11 ga ci avv('rtivano che noi facevamo un sogno. Quanto ad ossi, nomini di esperi enza e di alle YodutA, non scorgevano nulla di surnigliante sull' orizzonte. Ed accade che fin dalla prima spediziono della Hcpubblica fnol'i tlclle peopric fronti ere, la Francia, inf'r-a tata in una crociata di s::tnJo u!Ti zio , scn va a spi1'gare gloriosamente in faccia al rnonclo , solto il riolo <1 ' Arcole e di H ivoli, la bandiera di Loj ola. Etl affinchè ni ente manchi al car·atte ro eli C1Llcsta spedi zione, noi mettiamo 1 utto il genio tlci dottori delle Provinciali nel nostro piano di calllpagna; sospidamo 11 ri nostri proclami p<' r il bene dell'It a lia, ma ò d' uopo anzitltHo salu!arla benignamente con una pioggia tli mitraglia bc>no tleUa. Emv-ncipare gJi italiani

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