Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

LA REPUBBLICA ROMANA 17 nppena una parola di qnel che veramente è tutto il fondo dell'affare. Vanno a ristabilire, dicono, l'autorità del papa, in quanto a me, io credo eh~ essi non abbiano alcuna idea dell' abisso in cui si precipitano. Buona gente di campagna, voi cui s' agitano con zelo instancabile ad ingannarvi, ascoltatemi. Suppongo ch3 soldati di ogni arma, a piedi a cavallo, baionetta in canna e sciabola snudat a, si presentino ad un tratto nei vostri poderi; voi domandereste loro in sulle prime come potete aver meritato un così brusco attacco. Ammetto che un diplomatico vi risponda a nome di essi: « Noi siamo mandati da monsignor Antonelli per ricondurvi alla ragione; giacchè noi abbiamo sapnto che voi non volete più che il vostro curato sia sindaco nel tempo stesso; voi ptetendete oltre a ciò riporre le vostre messi, cogliere le vostre vendemmie, senza avere prima di t ntto un biglietto di confessione. Capitè bene che non può andar così, sarèbbe un rovrsciare la religione, la proprietà, la famig lia. Il buon ordine, la morale, la polizia, gli imperatori di Russia e d' Austria e i nostri signorj di Gaeta comandano che voi siate immediatamente sciabolati o mitragliati a vostra scelta , se non restituirete tosto al signor curato le funzioni di sindaco.» A questo strano discorso io immagino che voi replichereste; « Noi abbiamo q n cur~to l)er l~

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==