Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

16 T, ,\. CROCIA 1'.\. C'O)l'ThO 02, non sono allro che soL1iziosi; Lafaycttc in .\merica, lord Byron, Santa-Rosa in Grecia, non sarebbero che banditi. Italiani accorrono a Roma per difendere il focolare della società italiana. Avventurieri, ci grida il governo franC<~sc, ridicoli agitatori, stranieri a Roma quanto noi! Se mai il nemico passa le nostro frontiere, noi sappiamo già di quai nomi infamanti saranno salutati €oloro che lo combatteranno. Con qual diritto, un Alsaziano, un Lionese, nn Brettone verrebbe a difender Pat·igi, se per un Lombardo c por n n Genovese è delitto eli fender Roma? Chiunqnc diffonrle queste massime, è chiaro che egli allnichila moralmente la patria francese; corrompe la coscienza dei cittadini; c fa prnctrarc il nemico nel cuore di q nei che l' ascoltano. Dal punto eli vista puramente politico, l' affare, come a voce sommessa il confessano è ' veramente mostruoso; ma che dire dal pnnto eli vista mot·aJe e t'eligioso? Se nel primo caso, voi tradite la patria, nel secondo l' nmanità intera grida contro l'attentato. Nel loro materialismo mascherato, strumento di credenze che non sono le loro, eli dottrine che non hanno mai esaminate, ineonlrano quì una qucstit•ne morale nella quale s' imbarazzano a piacere. Più essa è grande c pericolosa, c più affettano di non veder la; ed han faUo così b0ne, eh e è gran cosq. se fin a.d oggi trapelò

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