Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

LA REPlJBBLICA :ROMA~A 15 noi rivolgiamo direttamente l~ armi della Francia contro la Francia, aggiungo che cedendo il nostro diritto, noi apriamo le porte al nemico. Voi dichiarate che i governi italiani nati dal suffragio universale, legittimi come voi, sono senza valore, e che a chiunque abbia un pezzo eli ferro in mano sia permesso rovesciarli. Quel che voi affermate dell' Italia, chi impedirà venuto il momento, alla coalizione austro-russa eli affermarlo della Francia? La storia è piena di questi popoli perduti per avere t1·adito il diritto che li facea vivere. Venite dnnq ue, accorrete al momento propizio, da tutte le parti dell' univel'SO o voi che state spiando l'ora di spegnere la nar.ionalità francése che gia per due volte potè rinascere dalle ceneri. Per ucciùerla moralmente, non avete che a ripetm~ne il linguaggio. Ditelo alla vostra volta che voi venite a liborarla da una minorità faziosa; che qnest' ombra di governo repubblicano non è che anarchia di c·ui volete sbaraz:t..arla; che i vostri eserciti purificheranno il suo suolo, che qnel poco di ferro russo che le ficcate nel cnore è nn !"'imedio sicuro contro le rivoluzioni che l' !nqnietano. Se da noi fosse stato pref.:o l' impegno di estirpare dal cuore degli uomini la nozione dì patria non si agirebbe diversamente. Chiunque difende oggi la propria nazionalità è un malfattore. Bem, Dembinski, K.os.:;uth, Maoin, questi uomini che hanno aerhato il cLtore de' nostri eroi del

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