Lionello Venturi - Per la libertà della fantasia creatrice

denza fondamentale che accorda al più libero gioco de1la fantasia. L'oratore ne è portato a chiedersi in quale misura l'artista non sia direttamente responsabile della situazione di cui si dichiara vittima: l'arte moderna è secondo lui effettivamente un'arte volontariamente marginale in quanto l'artista non vive più al centro del mondo, non costituisce più l'umanità. Se così appartato egli corre il rischio di lasciarsi imprigionare dalle ossessioni, invece di riuscire a liberarsene, si troverà coinvolto nel dramma di non sapere più giocare, vittima anche lui di quel pedantesimo che ci distingue. Lo spunto polemico di Edgar Wind è stato seguito da una requisitoria di Herbert Read contro l'impostazione data dagli organizzatori e dagli oratori precedenti alle manifestazioni dell'<< Opera del XX Secolo>>, confermando in certo qual ·modo la denuncia d'un' eccessiva gravità e immobilità di pensiero fatta da Edgar Wind. Egli si è rivolto comunque non contro un modo di indagine ma contro l'atteggiamento di beatitudine di cui danno prova coloro i quali considerano l'arte moderna come qualcosa di definito e che vada consideratò in retrospettiva. Un simile atteggiamento gli sembra paragonabile a quello degli stati totalitari che subordinano l'arte alla filosofia politica, poichè <<esigere da parte nostra che l'arte sia conforme a una qualche presunta tradizione della cultura occidentale incorrerebbe allo stesso modo nell'errore dell'imposizione di un controllo. Qualsiasi atteggiamento deterministico in questa materia è assurdo e puerile >>. Ha preçisato che, sebbefl.e s1 possa ammettere che l'arte sia sempre in una certa bibliotecagmobianco

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