Lionello Venturi - Per la libertà della fantasia creatrice

Se questa è la problematica dell'arte moderna, che, determinata strettamente dalla sua epoca, incontra malgrado ciò difficoltà incredibili per radicarsi nella società, tale problema non può comunque, ha concluso l'oratore, in nessun modo venire risolto dal realismo socialista, come da alcune parti si vorrebbe far credere. << L'insistenza per imporre il cosidetto realismo socialista ha un solo fine : il controllo dell'arte >>. Dopo l'intervento di Lionello Venturi che è avvenuto in questo momento, ha preso la parola Edgar Wind per muovere alcune osservazioni all'indirizzo dato al tema dagli oratori presenti, indirizzo che egli considera parziale e insufficiente. Wind rivolge ai presenti la domanda se non vi sia errore o perlomeno esagerazione nel volere considerare le manifestazioni artistiche, e in particolare le opere dell'arte figurativa moderna, in un senso grave, pieno di storiche responsabilità e intenti. << Forse la malattia del nostro secolo è il pedantismo>>, egli ha detto esponendo la propria impressione che la arte moderna sia essenzialmente un'arte di capriccio e di gioco, impressione che non pregiudica affatto la sua validità e il suo significato nella problematicità profonda del nostro tempo, ma che può fornire una nuova , e forse più efficace chiave d'interpretazione sia alla società che all'artista. << I nostri artisti non sono grandi in alcun momento come quando non si prendono sul serio >>,ha detto l'oratore, adducendo alcuni esempi. Le sue considerazioni lo inducono a sospettare l'arte moderna di sentirsi attratta dalle scienze e di volersi camuffare da arte di ricerca, pur non abbandonando la prece23 b1bliotecaginobianco

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