Ignazio Silone - La scelta dei compagni

nato allo stato brado. L'operaio può essere, come si è. visto e si vede, un attivista delle cause più opposte: può essere camicia nera e partigiano, boia e vittima, o semplicemente, nei paesi ricchi e tranquilli, un pigro filisteo senza ideali, assicurato contro la disoccupazione, contro la vecchiaia, contro le malattie, e anche contro il pericolo che le società •di assicurazione falliscano. Ma, di preferenza, nei paesi poveri come il nostro, a causa della sua relativa semplicità, il proletario può essere preda degli opposti estremismi. Egli può essere ancora Cristo, ii povero Cristo che prende su di sé i peccati degli altri e si sacrifica per loro; e può essere anche Barabba, un ignobile.Barabba totalitario, calpestatore di tutto ciò che nell'uomo è di più umano. Comunque, sulla scena, esso ia figura di protagonista. Esso è il deus ex machina della politica moderna. È ingenuo illudersi di poter abolire questo fatto. Che sciocchezza, credere che una democra- ~ia possa reggersi alla lunga, contro gli operai, mediante la polizia e i tribunali. Per la posizione che i lavoratori oècupano nel processo produttivo, per il loro numero,_ per la loro maggiore compattezza e omogeneità sociale, l'orientamento che in qgni paese essi assumono costituisce il fattore decisivo del destino politico. Non ve n'è di più potente; la libertà degli uomini ne dipende, e tutto il resto. Ma poiché non è più la classe, sibbene la coscienza che decide, allora siamo da capo. La scelta che ci si impone è duplice: la classe e nella classe: il proletariato e la libertà. In che stato sono ridotte le coscienze? Basta guar21 b1bl1otecag1nobianco

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